Caldaia a Sansa: cos’è e come funziona

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Caldaia a Sansa: cos’è e come funziona

Le olive non solo sono buonissime e servono per la produzione del gustoso olio di oliva, ma sono alla base del funzionamento della caldaia a sansa. Sembra incredibile (e in effetti lo è), ma è tutto vero. La caldaia a sansa sfrutta una biomassa combustibile che deriva dalla sansa, purea composta dai residui di buccia, di polpa e di nocciolino delle olive. Questo composto ha un alto potere calorifico, motivo per cui esistono dispositivi di riscaldamento che lo utilizzano.

A questo punto non rimane che scoprire cos’è la caldaia a sansa e come funziona.

 

Caldaia a Sansa: di cosa si tratta

La caldaia a sansa si presenta come un grosso dispositivo rivestito da acciaio, dalle dimensioni altrettanto importanti, che tuttavia variano in base al modello. Similmente ad altri sistemi di riscaldamento a biomassa, la caldaia a sansa utilizza il composto vegetale in questione per generare energia termica. I materiali biocombustibili vengono incanalati nella camera di combustione, tramite specifici motoriduttori. Ed è qui che avviene la produzione di calore, grazie alla generazione di fumo. I fumi vengono successivamente fatti fuoriuscire tramite l’apposita canna fumaria: è proprio in questa transizione che attraversano i tubi connessi ai radiatori. Questo processo porta alla creazione di calore in seguito propagato tramite i radiatori. 

 

Sansa esausta e nocciolino di sansa di olive: le differenze

I biocombustibili che si possono ottenere dalle olive sono principalmente due: la sansa esausta e il nocciolino di sansa vergine di olive. Nel primo caso parliamo di un composto granulare dalla capacità calorifica piuttosto alta. Quest’ultima ammonta a 4500 Kcal/kg. Il suo prezzo si aggira intorno ai 120-140 euro a tonnellata. Durante il suo utilizzo, tuttavia, può emettere odori spiacevoli.

Nel secondo caso ci riferiamo al materiale ottenuto dallo sminuzzamento del nocciolo dell’oliva. Il suo potere calorifico supera quello della sansa esausta: è infatti di 4900 Kcal/kg. Anche il suo costo è più elevato, per un importo di circa 210-220 euro a tonnellata. Al contrario della sansa esausta, questo prodotto è considerabile maggiormente pulito e quindi la sua combustione non genera odori sgradevoli.

 

Ma quindi, quanto consuma?

Prevedere con esattezza i consumi di una caldaia a sansa è alquanto complesso. Nonostante ciò possiamo fare una stima. Considerando che mediamente si consumano 15 kg di sansa giornalieri, il consumo quotidiano potrebbe essere di 73 kWh.

 

Quanto costa la caldaia a sansa

Arriviamo ai costi da sostenere per l’installazione di un dispositivo di riscaldamento a sansa. Prima di tutto una precisazione: i costi saranno indubbiamente influenzati dalla grandezza dell’immobile da riscaldare. Motivo per cui è necessario acquistare un modello che risponda alle esigenze termiche della propria abitazione. 

Il prezzo per installare una caldaia a sansa è, mediamente, di 2000-3000 euro, ma dipende sempre dalla tipologia di modello.  Ad ogni modo è possibile affermare che la caldaia a sansa garantisce un miglior rapporto qualità/prezzo rispetto ad ulteriori caldaie a biomassa. 

 

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